“Non uscirò mai da questa situazione…” – “Ma quanto tempo ci vuole per fare una cosa così semplice?!”
A volte le cose non vanno esattamente come ce lo immaginavamo.
Pensavi che fosse un lavoretto da nulla e dopo settimane ti senti ancora in alto mare. Ti sembra che poco o nulla funzioni intorno a te, e le cose non vanno come desideri. Accidenti, sembra che il mondo ti remi contro, problemi su problemi.
Per prima cosa, definiamo la parola problema.
Una situazione non è un problema in sé e per sé.
Partiamo dal presupposto che un problema è una situazione che non va come vorresti.
Di conseguenza, un qualcosa che per te è un problema può non essere visto come tale da altre persone, e questo mette in evidenza quanto sia importante la tua percezione dell’evento o della situazione, e in che stato nervoso sei quando lo vedi, quando te ne accorgi. Se sei già in stato di attivazione, stress e ansia, anche cambiare una lampadina diventa una incombenza degna delle fatiche di Ercole.
Non tutti i problemi sono uguali.
Questo ci può sembrare evidente quando siamo a mente fresca e riposata, in altri momenti ci sentiamo semplicemente sopraffatti e tutto è grave, pesante, contro di noi. Come possiamo fare?
Possiamo fare un po’ di ordine, ad esempio, utilizzando carta e matita. Ho imparato questo esercizio da Dan Roam, lo trovi in uno dei suoi primi libri, The Back of the Napkin. Penso che sia semplicemente… potente. Non risolve problemi, produce solo pulizia mentale… che può fare meraviglie.
INIZIAMO!
Tempo indicativo per fare l’esercizio: 30 min. circa (fallo di getto, viene meglio)
1. TRACCIA DUE ARCHI
Prendi un foglio, mettilo in verticale davanti a te e traccia due archi per dividerlo, più o meno, in tre parti uguali, come nella figura qui sotto. Scrivi la parola “piccolo”, “medio” e “grande” rispettivamente nella porzione di pagina in basso, nel mezzo e in alto.
Se non hai voglia di fare gli archi nel foglio, puoi scaricare da qui una base pronta da stampare –> clicca qui!
2. SCRIVI I TUOI PROBLEMI
Guarda il foglio e concentrati un momento sulla tua situazione attuale, sulla giornata che hai davanti o sulla settimana corrente tutt’al più.
2A. Problemi piccoli
Inizia dal basso, dove collocherai piccoli problemi che puoi risolvere in modo individuale e senza coinvolgere altre persone. Più che problemi potrebbero essere considerate noie, incombenze che eviteresti volentieri, e che in qualche modo ti ammorbano l’aria e la giornata. Possono essere telefonate che rimandi da giorni, la raccolta differenziata del pattume, la lavatrice da fare, un acquisto di materiale per l’ufficio o il trovare quella ricevuta mancante che in amministrazione ti chiedono ormai da settimane.
La caratteristica dei problemi piccoli è di essere incombenze che tocca a noi fare, non ne abbiamo la minima voglia e diventano un problema per accumulo. Potrebbero quindi essere numerosi, fa’ spazio a tutti.
Scrivili in poche parole, ben separati per leggerli con facilità. Aggiungi qualche disegno per caratterizzarli, ché male non fa!
2B. Problemi medi
Nello spazio in mezzo, scrivi i problemi che ti vedono partecipe, o anche protagonista, in compagnia di altre persone.
Si tratta di situazioni problematiche in cui non basti tu e quello che sai fare. Servono altre competenze, esperienze, strumenti che non hai o che non sai usare. Si può trattare ad esempio di lavori (cantieri, progetti) che sembrano non finire mai, oppure di un evento complesso pieno di ritardi organizzativi, oppure una situazione delicata da gestire in famiglia o a casa.
Magari non ci dormi la notte, e inizi a pensare che qualcuno, anzi, il mondo intero ce l’abbia con te, che non te ne va dritta una, sempre problemi, proprio adesso.
La caratteristica dei problemi medi è di essere situazioni complesse, con molte variabili in gioco e un fattore tempo che crea vincoli di vario tipo. Le situazioni complesse richiedono una flessibilità che si scontra con tempi predefiniti o desiderati.
Scrivi la tua situazione problematica attuale. Può essere anche più di una, raramente sono tante. Se il numero è considerevole, inizia a chiederti se riguardano davvero tutte il momento attuale o se stai anticipando i tempi.
Disegna o elenca i protagonisti del problema: persone, cose, luoghi e tempi che giocano un ruolo più o meno determinante nella storia.
2C. Problemi grandi
In alto, i problemi grandi, grossi. Sono situazioni che senti debbano essere affrontate, gestite, risolte, ma tu non sapresti da come cominciare, né se un tuo coinvolgimento può fare la differenza. Rientrano in questa categoria le situazioni critiche mondiali, ambientali e di sicurezza collettiva che conosciamo bene e che a volte vorremmo non sentire così tanto, perché ci fanno sentire impotenti e inadeguati.
Queste situazioni sono fuori scala e fuori dalla tua portata. Le tue azioni possono fare la differenza nel tempo, come una buona pratica. Non è chiara la loro ricaduta nel breve-medio periodo ed è possibile che non ti vengano né riconosciute né apprezzate.
Scrivi e disegna i problemi grandi che senti nel presente tempo.
3. GUARDA LA MAPPA
Guarda e apprezza la tua mappa. Può essere molto piena, o quasi vuota, va bene comunque.
Hai già ottenuto un primo obiettivo, quello di liberare un po’ la tua mente da una nebulosa di problemi indefiniti e ingombranti. Ora li puoi vedere, uno a uno, e per quanto tanti non sono comunque infiniti. È pur sempre qualcosa.
Un’altro aspetto a cui ti propongo di prestare attenzione è la vicinanza. I problemi piccoli sono vicini a te, sono roba tua. Poi via via sono più lontani, e questo ha molto a che fare con il concetto di responsabilità personale. Mi spiego.
I PICCOLI sono roba tua. Mettili in agenda, imposta i promemoria, scrivi post-it e attaccali sulla porta di casa, fai quello che ti aiuta a mettere i fila le azioni da fare (chiamali step di processo), decidi il tempo in cui farle e agisci.
Inutile sperare in interventi magici e salvifici da parte di altri, e magari pure indispettirsi perché qualcun altro non lo fa per te. Se non te ne vuoi occupare, hai tutta la mia comprensione. Sappi però che, se coinvolgi qualcun altro, oltre a te c’è almeno un’altra variabile da considerare: la persona a cui stai passando la patata bollente (detta anche “la pesca” o “la scimmia sulla spalla”). Quindi da piccolo il problema diventa medio, lo devi spostare di categoria e trattarlo come tale.
I MEDI sono situazioni complesse in cui ci sono più persone, oggetti, luoghi coinvolti e i tempi non li decidi tu. Puoi progettarli, organizzarli, preparandoti a modificarli anche spesso perché ogni variabile aumenta le possibilità di ritardi e imprevisti.
Non dipende tutto da te e non puoi decidere tutto tu pensando così di fare prima.
Se una situazione complessa diventa un problema (ritardi, inefficienze, errori, incomprensioni), è molto facile che ti sia sfuggita qualche variabile, oppure che tu abbia dato per scontato qualcosa, ad esempio che gli altri vedano la situazione esattamente come la vedi tu.
Se vuoi analizzare una situazione complessa riguarda con attenzione gli elementi in gioco: chi, che cosa, quantità, luoghi e tempi, per vedere che cosa manca e che cosa, eventualmente, organizzare in modo diverso.
Spesso siamo sopraffatti da problemi che pensavamo piccoli (“faccio tutto io”) e invece sono complessi.
Ho fatto questo esercizio durante un corso e una partecipante aveva definito “piccolo” un problema casalingo: il rubinetto in cucina da sostituire. Esplorando questo piccolo problema irrisolvibile siamo entrati in un gorgo senza fine fatto di idraulici fantasma, preventivi improbabili, rubinetterie fallate, pezzi incompatibili… un esercito di variabili da gestire, non un piccolo problema che dipendeva solo da lei, come pensava.
I GRANDI sono sfide globali. Il tuo impatto non è determinante, la tua responsabilità è limitata o nulla. Questo non significa che le tue azioni non valgano e, nel lungo periodo, possono fare la differenza. La strada è lunga, inizia così.
Hai impostato la tua mappa dei problemi? Ottimo!
4. TEMPO E SPAZIO DI ATTENZIONE
Prenditi un momento per guardare il lavoro che hai fatto e ascoltare quello che ti dice.
- Che cosa senti, che sensazioni ti dà??
- C’è qualcosa che ti sorprende, che non ti aspettavi?
- Ci sono dei problemi che si spostano? Da piccoli diventano medi, oppure da medi piccoli? Ci sono trasformazioni?
- Che cosa ti dice questa mappa?
Tieni questa mappa a portata di mano, finché è attuale. Fanne una nuova quando il senso di sopraffazione incombe!