Lettore ideale: come capire per chi scrivere un libro

Scrivere un libro non è solo scrivere

Scrivere un libro non significa solo mettere parole su carta: significa scrivere per qualcuno. 
Ma come si identifica il lettore ideale?

Continua la miniserie dedicata al percorso di scrittura del mio libro, in cui ho imparato quanto sia importante immaginare le persone per cui stai scrivendo, a cui vuoi raccontare qualcosa.

Lo scrivere in sé, infatti, è certamente importante, ma è solo una delle attività e non è detto che sia quella più complessa. Alla fin fine, sei tu con le tue pagine bianche. 

Scrivere ogni giorno è un impegno che può alternare momenti eccitanti di ispirazione ad altri ansiosi in cui tutto sembra perdere senso. Ma, se ci pensi, in questa fase il processo è ancora semplice: sei tu e la tua scrivania. Nella mappa dei problemi siamo in basso, al primo livello, situazione semplice, un passo dopo l’altro e si va avanti.

Il vero salto arriva quando inizi a chiederti per chi stai scrivendo. Individuare il lettore ideale è ciò che trasforma un libro da un progetto personale a un messaggio pensato per chi lo leggerà. E il lettore ideale diventa un compagno di viaggio che ti accompagna d’ora in poi.


Inizio a espandere la descrizione, per parlare direttamente alla persona che potrebbe acquistare il libro. Aggiungo due o tre paragrafi di testo, un piccolo avanzamento in cui parlarle, perché capisca che è stato scritto per lei, che può esserle utile e offrirle un valore concreto:

I primi disegni sono nati così, accompagnando questa apertura alla curiosità e alla esplorazione, e raccontano la naturale tendenza che abbiamo a tirarci fuori da situazioni complesse, adottando soluzioni veloci e focalizzate su quanto già conosciamo. Che va benissimo, ci permette di essere efficaci e di disperdere energie su ogni minima cosa, ma non è detto che questo atteggiamento vada bene sempre!

Ci sono momenti in cui lasciarsi prendere dalla complessità e viverla, perché possiamo imparare nuove cose e fare scoperte utili a crescere e a stare meglio.

Il disegno mostra la nostra naturale abitudine a trovare la soluzione più veloce e immediata quando ci troviamo davanti ad una situazione complessa. Cerchiamo la soluzione veloce che ci tiri fuori in fretta da querllo che vediamo come un problema.
Chi scrive un libro può scegliere tra una soluzione veloce o affrontare la complessità per crescere. Aprirsi alla complessità è fondamentale per chi scrive un libro e vuole raggiungere il proprio lettore ideale.

Ora il lettore ideale diventa una presenza costante:, mi avviserà quando qualcosa non è chiaro, quando serve una spiegazione, o un esempio da seguire per trovare ispirazione. 

Questo farà sì che nel mio libro ci siano molti esempi che all’inizio non avevo previsto. Ma servono. A volte, comprendiamo davvero qualcosa solo leggendo o ascoltando le esperienze altrui. Ci aiutano ad attivare i ricordi, a riflettere e perfino a trovare la forza di dirci qualcosa che non ci fa troppo piacere ascoltare. In fondo, copiare un po’ aiuta.

Nelle prime fasi del lavoro può sembrare che non succeda nulla, in realtà poi a distanza mi rendo conto che:

  • Ho trovato un nuovo titolo.
  • Ho trovato l’approccio e il tono adatti.
  • Mi sono divertita a fare e disfare, scrivere e cancellare.

Ho ancora dubbi sul contenuto nei dettagli… Vedo il titolo, e so come voglio che finisca la storia, ma tutto ciò che sta in mezzo, a questo punto, è ancora confuso. 

Avevo bisogno di uno strumento per fare ordine… e l’ho trovato.
Te ne parlerò nella prossima storia. Non perdertela!

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