Come nasce un libro: il mio percorso dalla prima idea alla scrittura
Il mio libro uscirà presto, e sarà stampato. Ogni volta che vedo una bozza di impaginazione mi sembra sempre più reale.
Desidero condividere qui, tra queste storie, il processo di crescita continua di questo lavoro e alcune tappe fondamentali che lo hanno caratterizzato. Perché scrivere un libro è un bel lavoro su di sé, oltre che sui contenuti.
L’idea di essere parte di un libro non è recente. È nata con il desiderio di collaborare a una pubblicazione altrui: ho visualizzato la possibilità di fare le illustrazioni per un libro scritto da altri e mi piaceva quello che vedevo.

Qualche anno fa, quando ancora progettavo di diventare visual coach, il libro era un vago desiderio.
Le mie idee non mi vedono da subito protagonista. Quasi sempre il protagonista del progetto è qualcun altro, e io lo affianco.
Mi fa sentire più sicura, immaginare qualcosa in cui non mi faccio carico io di tutto.
Poi, quando l’idea è abbastanza chiara, trovo l’equilibrio che mi serve per portarla avanti io e, un passo dopo l’altro, procedo.
Chiarezza mentale ed equilibrio personale: il legame che migliora la scrittura
Digressione su di me a parte, ho capito che era il momento quando ho trovato un corso online che mi avrebbe dato qualche regola, qualche indicazione su come scrivere il mio libro.
L’idea c’era, sapevo il “chi” (io), il “che cosa” (l’argomento), ma non avevo la più pallida idea del “come”.
Non mi sono neanche chiesta il “perché”, non mi piace come domanda e la evito accuratamente. Non spiego qui oltre, se vuoi c’è una storia dedicata al tema in questo blog: «Perché? Boh».
Torniamo al libro. Il primo compito per casa del corso è stato scrivere qualcosa sul libro: il TITOLO (provvisorio) e una DESCRIZIONE.
Scrivere il libro che avresti voluto leggere: il principio fondamentale

Il primo passo nella scrittura: l’idea iniziale che resiste nel tempo. L’essenza del mio libro è ancora lì, dopo più di un anno di lavoro.
Un anno?! Così tanto? Sì. Conosco autori che “due mesi di lavoro e pubblico” ma non sono io.
Io dovevo entrarci con tutte le scarpe in questo lavoro. Ho fatto spazio e trovato il tempo che c’era, e che andava bene a me. Un lavoro lento, giornaliero, in cui il libro e l’idea crescevano insieme, per lo meno all’inizio.
Poi tutto è andato decisamente in accelerata, per poi trovarmi di nuovo a… Questo lo racconto nella prossima storia.
Perché questa è la prima puntata della miniserie che mi accompagnerà fino alla pubblicazione.
Ogni dieci giorni, più o meno, una storia. Seguimi!