Dopo aver trascorso giorni a rifinire il titolo lettera per lettera e a immaginare la persona che leggerà il mio libro (che cosa desidera? Che cosa sente? Come le parlo?), ora arriva la vera fase strutturale: definire la struttura del libro. La base di questa organizzazione è la tabella dei contenuti, che d’ora in poi chiamerò TOC (acronimo inglese per “Table of Content”).
Cos’è la TOC (Tabella dei Contenuti) e a cosa serve
Qui il libro inizia a prendere forma.
Ho creato la TOC perché me l’ha chiesta Dan Roam al corso SOAR: Time to write your book, altrimenti non avrei mai pensato di impostare la struttura del libro su Excel. Magari avrei fatto uno schema, non una tabella!
Il compito era proprio quello: costruire una base solida per l’organizzazione dei contenuti, e io l’ho fatta.
Una grande regola dell’imparare è di seguire un metodo all’inizio e POI, quando hai assimilato il processo, decidere se e come personalizzarlo, quindi mi sono adeguata alle direttive, come si dice, e (spoiler) ho fatto bene.
Ritorniamo alla TOC: come si fa questa tabella? Più o meno così:

Io già scalpitavo per buttarmi a riempire pagine, e mi trovo inchiodata su Excel. Okay…
Struttura di un libro: come organizzare contenuti e messaggi
Va bene, dedichiamoci alla tabella:
- I capitoli sono in ordine crescente e hanno un titolo che va assegnato loro. (Es. “Introduzione” è il capitolo “zero”).
- Il messaggio rappresenta ciò che il capitolo vuole trasmettere, il suo ruolo nel progetto complessivo, la sua ragion d’essere. Leggendo questa colonna puoi seguire il filo logico del discorso.
- Il contenuto descrive gli argomenti trattati, le storie e le risorse, anche esterne, utili per sviluppare il messaggio e supportarlo.
Un po’ rigida come visione, forse? Ma è necessaria. Davvero.
Perché così vedi l’insieme, il libro nella sua totalità. Noti cosa manca e cosa è superfluo: inizi a lavorare su un equilibrio interno tra gli argomenti e i contenuti. Ti segni i punti da verificare e controlli che tutto quello che vuoi dire sia presente. Nel lungo periodo, questa organizzazione aiuta a mantenere ordine nel pensiero e a sviluppare nuove idee.
A me questo esercizio ha dato ordine e pulizia mentale, mi ha fatto capire che avevo il libro in testa come una massa confusa che aveva bisogno di essere suddivisa in pezzetti e ogni pezzetto al suo posto. All’inizio non ero così ottimista e vedere la tabella vuota mi ha scatenato tonnellate di dubbi.
Strategie per completare la TOC e superare i propri dubbi
Come ho superato i dubbi che mi venivano?
Provandoci. Scrivendo parole, spostando parole, aggiungendo e togliendo righe. Una tabella così non nasce compilata dall’alto in basso, da sinistra a destra, come fosse un testo lineare. Non per forza.
L’ho trattata come un puzzle, iniziando a lavorare sulle parti facili e quando le caselle erano piene a macchia di leopardo, ho iniziato a riempire i buchi.
Una tabella dei contenuti fatta con cura, è la pietra angolare della struttura del libro: tiene insieme tutti gli elementi e li organizza con logica.
Ti puoi aiutare in molti modi a completare la TOC, ad esempio facendo esercizi per liberare la fantasia, registrando vocali che poi trascrivi, oppure facendo schemi visuali, se proprio la tabella ti dà l’allergia.
Ecco una mappa di strumenti possibili:

Dalla struttura alla scrittura: il passo successivo
Quando hai definito una struttura di base, è il momento di scrivere un capitolo. Non il primo, ma quello che ti ispira di più.
Ogni giorno gli dedichi del tempo e quando sai esattamente che cosa scrivere… ti fermi. Così il giorno dopo riparti con la carica giusta.
I miei compagni di corso hanno avuto l’occasione di leggere la mia tabella e di leggere i primi testi in bozza, così come hanno condiviso con me i loro lavori.
È stata un’esperienza di collaborazione tra pari che mi ha aiutato tantissimo nel tenere alta l’energia e la voglia di fare.
La prossima volta ti racconterò di come il supporto dei miei compagni di corso ha dato nuova vita al mio lavoro.
Resta con me, il viaggio continua!