Letture estive

Ho seguito con occhio semichiuso e pochi neuroni attivi un dibattito estivo su LinkedIn.

Staccare la spina e difendere un life-work balance (qualunque cosa significhi), oppure non mollare mai e dedicarsi al lavoro ancora di più mentre tutti vanno in vacanza perché se vuoi staccare allora vuol dire che il tuo lavoro ti fa schifo?

Sul “non mollare mai” ho scritto un post tempo fa su LinkedIn, e personalmente a commento del non-staccare-altrimenti-vuol-dire-che-hai-sbagliato-lavoro tirerei in ballo un classico alla Fantozzi sulla Corazzata Potemkin.

Con la mente ovattata dal caldo e dal continuo mangiare e bere, mi sono dedicata ai libri.


Libro n.1 – Quello che sto scrivendo io.

O, per meglio dire, che scriverò. Perché sono ai primi passi, e tanti ce ne sono da fare. Mi piace dedicarmi a questo progetto che non devo finire oggi, né domani. Un passo alla volta, vedo i progressi e mi apro a contatti e informazioni nuove.

Un passo alla volta, mi ripeto quando una parte di me mi dice che tanto non ce la faccio. La stessa parte che adesso preferirebbe non ne parlassi neanche di questo libro, ché porta sfiga e poi tutti sanno che volevi fare un libro e non l’hai fatto e che figura ci fai…? Tutte le parti sono benvenute, lo dico e ci credo. Alcune però sono davvero moleste.


Libro n.2. – Il piccolo libro dell’Ikigai.

Sono arrivata per caso a questo libriccino davvero piacevole, che ho letto in velocità (167 pagine di piccolo formato) e che tornerò a leggere saltando qui e là perché mi sembra che non abbia esaurito le cose da dire. C’è molta vita quotidiana del Giappone in questo libro, e curiosità su templi, ciotole stellate, sushi, Sumo… mi viene davvero voglia di tornarci!

Riprendo qui una citazione dal libro, che ho anche pubblicato su LinkedIn, perché mi piace tantissimo e dà molto senso anche al Libro n.1 di cui sopra…

A volte nella vita lavoriamo con le priorità sbagliate e troppo spesso facciamo qualcosa solo in cambio della ricompensa, se le ricompense non arrivano in tempo, restiamo delusi e perdiamo interesse in ciò che facciamo. Ecco, questo è proprio l’approccio sbagliato. Tra le azioni e le ricompense intercorre quasi sempre un certo scarto temporale, e nemmeno dopo che abbiamo lavorato obiettivamente bene ci spetta un riconoscimento immediato: la ricezione e il riconoscimento avvengono in modo stocastico, in base a molte variabili che sfuggono al nostro controllo. Se riusciamo a far sì che lo sforzo diventi la fonte primaria della nostra felicità, allora avremo vinto la sfida esistenziale più grossa.

In altre parole, continuate a suonare anche se nessuno vi ascolta. Disegnate quando nessuno vi guarda. Scrivete un racconto che nessuno leggerà.
Le gioie e le soddisfazioni interiori saranno più che sufficienti a mandarvi avanti.

Ken Mogi, Il piccolo libro dell’Ikigai – la via giapponese alla felicità, 2018, Einaudi


Libro n. 3 – Trilogia dell’Ibis

Sono tre libri: Mare di papaveri, Il fiume dell’oppio e Diluvio di fuoco. Più di 1700 pagine, una lettura che prende del tempo… un viaggio tra India e Cina nel 1838-39, poco prima e durante la prima guerra dell’Oppio. Mi è rimasta impressa fin dai tempi della scuola, perché non l’avevo proprio capita… Ora ho preso spunto dal libro e mi sono informata. Mi sono anche ripassata un po’ di geografia perché è un libro da guardare con un atlante a mano…!

Sono al secondo titolo della saga, e pregusto il momento in cui andrò a comperare il terzo.
Lettura super consigliata, è un viaggio vero e proprio nell’India coloniale, nelle dinamiche del commercio tra Cina e occidente, nella mescolanza di culture, idiomi, pidgin, tradizioni, cibi, religioni, passioni, politica, tattiche belliche, libero mercato e l’oppio come filo conduttore dei personaggi più disparati: pukka sahib, lascari, coolies, mandarini, rajah e marinai…

È un romanzo che può affascinare chi ama le saghe, ricche di personaggi e di intrecci, e anche chi ama la storia, perché c’è tanta documentazione originale alla base di questo capolavoro di ricerca e divulgazione.

Dai campi e dalle fabbriche di oppio nell’India coloniale, attraverso un viaggio infernale via mare, fino alle residenze dei mercanti alle porte di Canton, alle sfide diplomatiche tra l’Impero Celeste e l’Impero britannico, fino alla prima guerra dell’oppio, nell’ultimo volume che inizierò a breve. Non vedo l’ora.

Amitav Gosh, Mare di papaveri, 2011, Neri Pozza
Amitav Gosh, Il fiume dell’oppio, 2012, Neri Pozza
Amitav Gosh, Diluvio di fuoco, 2015, Neri Pozza


Quando penso a tutti i libri che mi restano ancora da leggere, ho la certezza di essere ancora felice.
Jules Renard
Pigrizia e lettura, ecco il mio agosto

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER !

Non invio spam! Leggi la Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Torna in alto